Menu Chiudi

Maria Gaetana Agnesi

torna a Personaggi della Matematica

1718-1799

Maria Gaetana Agnesi (Milano 1718-1799). L’Agnesi,  rivendicò la parità intellettuale delle donne. Agnesi è rimasta famosa per un’opera, il cui titolo è molto significativo per quell’epoca: “Istituzioni analitiche ad uso della gioventù italiana”; inoltre, il suo nome è legato ad una cubica, la versiera di Agnesi, molto nota tra i professori perché oggetto di studio nella preparazione ai concorsi a cattedre di insegnamento delle discipline matematiche.

Le stesse Istituzioni della Agnesi si pongono e sono un’opera didattica di grande valore e successo, testimoniato peraltro dalle numerose edizioni e dalle traduzioni in lingua francese e inglese che di essa furono fatte. M. G. Agnesi fu anche la prima donna cui fosse affidato, dal papa Benedetto XIV, un insegnamento universitario della matematica; incarico che l’Agnesi non accettò, preferendo dedicarsi ai poveri ed assumendo la direzione dei Pio Albergo Trivulzio, istituzione che ai giorni nostri è stata spesso citata: da questa ha preso l’avvio la questione, tutta italiana, di tangentopoli.

LEGGI: Poesia all’Agnesi

DETTAGLI

Terza dei ventuno figli, tra cui la compositrice Maria Teresa Agnesi Pinottini, di Pietro Agnesi Mariani e Anna Fortunata Brivio, nacque a Montevecchia, pochi anni dopo l’annessione del Ducato di Milano all’Impero asburgico in conseguenza del trattato di Utrecht (1713), da una facoltosa famiglia arricchitasi con l’industria della seta. Maria Gaetana mostrò presto di possedere una straordinaria intelligenza e una particolare propensione per le lingue straniere. Il padre, Pietro Agnesi, che, come da tradizione, aveva deciso di far istruire il primo figlio maschio, riconobbe e incoraggiò queste doti e decise di provvedere alla sua istruzione con illustri precettori.

Grazie al loro aiuto Maria Gaetana apprese perfettamente, tanto da meritarsi il soprannome di Oracolo Settilingue, l’italiano, il tedesco, il francese, il latino, il greco, lo spagnolo e l’ebraico. Dalla corrispondenza privata di Agnesi emerge che nel 1737 Maria Gaetana, per obbedire al padre, passò dallo studio delle lingue e dell’eloquenza ai difficili studi di filosofia e di matematica: la casa degli Agnesi era nel frattempo diventata uno dei salotti più in vista di Milano, frequentato dagli intellettuali d’Italia e di mezza Europa.

Proprio costoro introdussero Maria Gaetana agli Elementi di Euclide, alla logica e alla metafisica, alla fisica generale, particolare e sperimentale. Diventò poi abitudine di Maria Gaetana esporre nel salotto di casa Agnesi, per desiderio del padre, i propri progressi con varie tesi filosofiche, pubblicate poi nel 1738 in una raccolta dal titolo Propositiones Philosophicae contenente 191 tesi, tratte dalle pubbliche discussioni, riguardanti questioni di logicabotanicacosmologiaontologiameccanica, pneumatologia (la scienza degli spiriti).

Maria Gaetana Agnesi espresse, in molti di questi saggi, la convinzione che anche le donne dovessero essere istruite. Nonostante i successi ottenuti, a ventun anni chiese al padre il permesso di diventare monaca; ma poi, per rimanere in casa ad accudirlo, si risolse a sacrificare le proprie inclinazioni, a condizione di non prendere più parte alla vita mondana e di avere il permesso di recarsi in chiesa quando lo desiderasse. Maria Gaetana, «tranquillata nell’animo», decise di dedicarsi intensamente allo studio dell’algebra e della geometria.

L’Agnesi, come la du Chalet, amò le scienze. Come la du Chalet rivendicò la parità intellettuale delle donne. Agnesi è rimasta famosa per un’opera, il cui titolo è molto significativo per quell’epoca: “Istituzioni analitiche ad uso della gioventù italiana”; inoltre, il suo nome è legato ad una curva, la cubica di Agnesi, molto nota tra i professori perché oggetto di studio nella preparazione ai concorsi a cattedre di insegnamento delle discipline matematiche.

Le stesse Istituzioni della Agnesi si pongono e sono un’opera didattica di grande valore e successo, testimoniato peraltro dalle numerose edizioni e dalle traduzioni in lingua francese e inglese che di essa furono fatte. M. G. Agnesi fu anche la prima donna cui fosse affidato, dal papa Benedetto XIV, un insegnamento universitario della matematica; incarico che l’Agnesi non accettò, preferendo dedicarsi ai poveri ed assumendo la direzione dei Pio Albergo Trivulzio, istituzione che ai giorni nostri è stata spesso citata: da questa ha preso l’avvio la questione, tutta italiana, di tangentopoli.

 

 

Busto di Maria Gaetana Agnesi nel Palazzo di Brera (Milano).

Iniziò ad analizzare l’opera postuma del marchese de L’HôpitalTraité Analytique des Sections Coniques, e ne compose un commento, mai pubblicato, chiedendo delucidazioni e consigli a rinomati matematici per via epistolare. In quello stesso periodo quegli stessi interlocutori le chiesero aiuto e collaborazione per giudizi e commenti su opere di prossima pubblicazione.

Nel 1740, a ventidue anni, Maria Gaetana iniziò un periodo di studi in collaborazione con padre Ramiro Rampinelli, professore di fisica matema-tica a Milano nel monastero degli Olivetani di San Vittore, titolare della cattedra di matematica e fisica all’Università di Pavia e pioniere della matematica analitica. Con l’aiuto di Rampinelli, la Agnesi studiò il testo dell’aba-te Reyneau, Analisi dimostrata (1708), e rinunciò a pubblicare il proprio commento sulle sezioni coniche per disporsi, incoraggiata dal suo mentore e dall’aiuto di Jacopo Riccati, alla stesura di un testo di analisi, le Instituzioni Analitiche ad uso della Gioventù Italiana pubblicate in italiano nel 1748 e dedicate all’imperatrice Maria Teresa.

L’opera godette di larga fama e fu tradotta in francese (1775) e in inglese (1801). Le giunsero plausi da tutta Europa: i dotti dell’Accademia Reale di Francia lodarono il libro come un’opera avanzatissima, la migliore mai apparsa nel genere; l’imperatrice Maria Teresa d’Austria le inviò un anello di brillanti in un prezioso cofanetto; il papa Benedetto XIV le inviò benedizioni e doni preziosi; Goldoni le dedicò un sonetto.

Nel 1750 sostituì il padre nell’insegnamento della matematica all’Università di Bologna. Nel 1752, alla morte del padre, al quale Maria Gaetana non avrebbe mai disubbidito, Benedetto XIV le offrì di ricoprire ufficialmente la cattedra, ma Agnesi rifiutò, ritirandosi completamente dalla vita pubblica per dedicarsi a opere di carità, come la cura dei poveri e dei malati, agli studi privati, compreso quello delle Sacre Scritture, e all’istruzione dei fratelli, delle sorelle e dei domestici di casa. Maria Gaetana rese casa Agnesi un rifugio per inferme ed ella stessa divenne serva e infermiera: aprì un piccolo ospedale, andò a vivere con le malate e, per far fronte alle spese, dopo aver venduto tutti i suoi averi, si rivolse ai conoscenti, alle autorità, alle opere pie.

Finalmente, grazie a una donazione del principe don Antonio Tolomeo Trivulzi, nel 1771 fu istituito a Milano il Pio Albergo Trivulzio e il cardinale Giuseppe Pozzobonelli invitò Agnesi a ricoprire la carica di “visitatrice e direttrice delle donne, specialmente inferme”. Nel 1783 si trasferì al Pio Albergo in qualità di direttrice, ma non abbandonò gli studi religiosi: tenne lezioni pubbliche di catechismo. Pur senza titoli accademici, era ormai una teologa e il cardinale Pozzobonelli, per decidere sull’ortodossia di uno scritto su politica e religione, si rivolse a lei.

Chi cercava la Agnesi per ottenere pareri scientifici fu, al contrario, cortesemente scoraggiato: l’Accademia di Torino, ad esempio, le chiese di esaminare i lavori di Lagrange intorno al calcolo delle variazioni e lei si sottrasse, adducendo “le sue serie occupazioni”. Visse “giovinetta e ottuagenaria” per lungo tempo a Montevecchia nella Villa Agnesi Arbertoni, come ricorda una lapide commemorativa, commissionata dai pronipoti Albertoni, che affissero sul pilastro d’ingresso: essa porta «lustro al nome di lei, all’Italia e gloria cristiana».

Continuò a lavorare al Trivulzio per ventisei anni fino alla morte, il 9 gennaio 1799.

Questo sito si avvale di cookie tecnici necessari al funzionamento dello stesso ed utili per le finalità illustrate nella cookie policy. Continuando la navigazione o cliccando su "Accetto" acconsenti all’uso dei cookie. Maggiori informazioni...

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi