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Carlo Rubbia

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Carlo Rubbia (Gorizia31 marzo 1934[1]) è un fisicoaccademico e senatore a vita italiano, vincitore del premio Nobel per la fisica nel 1984  È senatore a vita della Repubblica italiana dal 2013.

Carlo Rubbia (1934)-  Wikipedia

Carlo Rubbia 2012.jpg

Medaglia del Premio Nobel Premio Nobel per la fisica 1984, con Simon van der Meer.per il suo contributo decisivo al grande progetto, che ha portato alla scoperta delle particelle W e Z. Senatore a vita della Repubblica Italiana dal 30 agosto 2013.

Figlio di un ingegnere elettrotecnico e di una maestra di scuola elementare, alla fine della seconda guerra mondiale lascia la città natale, Gorizia, spostandosi prima a Venezia[2] e poi a Udine, dove frequenta il liceo scientifico Giovanni Marinelli[3]. All’esame di selezione per entrare alla Normale di Pisa risulta undicesimo su dieci posti disponibili[4]. Si iscrive quindi a ingegneria[2] al Politecnico di Milano, ma viene riammesso alla Scuola Normale di Pisa grazie a un posto rimasto vacante. Si laurea in fisica all’Università di Pisa nel 1957 con una tesi sui raggi cosmici, relatore Marcello Conversi.

Trascorre poi un anno presso la Columbia University, dove esegue esperimenti sulle interazioni deboli presso il sincrociclotrone di Nevis. Trascorre in seguito un anno in Italia all’Università La Sapienza di Roma come assistente di Marcello Conversi.Dal 1960 svolge la sua attività di ricerca al CERN di Ginevra, il più grande laboratorio nel mondo per la fisica delle alte energie, di cui sarà poi Direttore generale dal 1989 al 1994, svolgendo ricerche inerenti alla fisica delle particelle elementari e dove completa esperimenti sulle interazioni deboli al sincrociclotrone, al protosincrotrone e in seguito al collisionatore di fasci protonici, risultando dunque attivo nel campo della fisica sperimentale. Per verificare la teoria elettrodebole di Abdus Salam e Steven Weinberg, modifica l’acceleratore Super Proton Synchrotron (SPS) in un collisionatore di protoni e antiprotoni. Con questo esperimento, a capo del gruppo di cento fisici noto con il nome di UA1, scopre nel 1983 le particelle responsabili dell’interazione debole, cioè i bosoni vettoriali W+, W e Z, confermando anche la teoria dell’unificazione della forza elettromagnetica e della interazione debole nella forza elettrodebole. Nel 1984, ad appena un anno dalla scoperta, riceve insieme con l’olandese Simon van der Meer il Premio Nobel per la fisica.

Dal 1970 al 1988 è Higgins Professor per la fisica presso la Harvard University. Dal 1997 è professore ordinario di complementi di fisica superiore all’Università di Pavia, nomina ricevuta per chiamata diretta per fama[5]. Dal 1986 al 1994 è stato il Presidente del Laboratorio di Luce di Sincrotrone di Trieste.

Nel 1990 per volontà della Regione Autonoma della Sardegna fondò il CRS4 Centro di Ricerca, Sviluppo e Studi Superiori in Sardegna, ricoprendo la carica di presidente fino al 2006. Dal 1999 è Presidente dell’ENEA. Nel 2005, a seguito di ripetuti contrasti con il consiglio di amministrazione dell’ENEA, critica il governo Berlusconi sull’«umiliazione che la ricerca in Italia sta subendo». L’ENEA viene allora commissariato e Rubbia non viene riconfermato dal Ministro Claudio Scajola. A questa vicenda seguono alcune polemiche, in particolare sulle competenze e sulle affermazioni di alcuni successori[6][7]. Collabora con il CIEMAT (centro di ricerca sull’energia, l’ambiente e la tecnologia), un organismo spagnolo simile all’italiano ENEA, come consigliere speciale per la ricerca in campo energetico, dove sostiene fortemente lo sviluppo del “solare termodinamico”, che aveva avviato nel 2001 all’ENEA con il Progetto Archimede. Nel 2007 viene nominato membro Gruppo dei Consiglieri in materia di Energia e Cambiamenti Climatici, istituito dal Presidente dell’Unione Europea Barroso. Viene nominato Presidente della task-force sulle energie rinnovabili presso il Ministero dell’Ambiente dal secondo governo Prodi. Nel 2008 diventa consigliere speciale per l’energia presso la Commissione Economica delle Nazioni Unite per l’America Latina (CEPAL).

Ha ricevuto 28 Lauree Honoris Causa.  È socio onorario nazionale dell’Accademia Nazionale dei Lincei, della Pontificia Accademia delle Scienze, della National Academy of Sciences statunitense, dell’Accademia russa delle scienze, della Royal Society, membro del comitato scientifico della Fondazione Italia USA e componente di numerose altre accademie europee e americane, tra le quali il Gran Sasso Science Institute dell’Aquila, dove è professore emerito.[8] Il 30 agosto 2013 viene nominato senatore a vita dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano[9]. Nel 2016 ha vinto il Premio Vinarius al Territorio quale personaggio del Collio Goriziano. Nel dicembre 2019 è tra i 71 firmatari affinché si facesse il referendum sul taglio dei parlamentari.[10]

Ricerche

 

Le sue ricerche coprono molti aspetti della fisica delle particelle elementari in cui è estremamente attivo. Negli anni dopo il Nobel comincia a interessarsi ai problemi energetici e studia un reattore nucleare a fissione sicuro, il cosiddetto Amplificatore di Energia, conosciuto anche con il nome di Rubbiatron, nel quale i neutroni della reazione a catena vengono prodotti tramite un acceleratore di particelle. Il reattore resta però allo stadio di progetto. Ha inoltre contribuito in maniera decisiva alle attività di ricerca dei Laboratori nazionali del Gran Sasso, con le ricerche sui neutrini cosmici. Con l’esperimento ICARUS ha sviluppato una nuova tecnica di rivelazione degli eventi ionizzanti in argon liquido ultrapuro, mirata anche alla rilevazione diretta dei neutrini emessi dal Sole. Continua a svolgere attività di ricerca nel campo della stabilità del protone, della fissione, della fusione nucleare controllata; ha ideato un motore (il progetto 242) che usando solo 2,5 kg di americio 242 può portare un’astronave fino a Marte in un tempo molto minore degli attuali propulsori. Attualmente si interessa al problema della materia oscura. L’esperimento da lui proposto, WARP (Wimp ARgon Programme), si prefigge di rivelare la presenza di materia oscura sotto forma di WIMP (Weakly Interacting Massive Particles).

Carlo Rubbia viene spesso citato dai negazionisti del cambiamento climatico a sostegno della loro posizione[11], ma in realtà le sue parole sono state decontestualizzate e strumentalizzate. Rubbia sostiene pienamente che il surriscaldamento globale sia dovuto a cause umane, come si può leggere dall’intervista per Focus del 7 marzo 2019, dove dichiara (citazione non presente nella rivista):

«Non possiamo continuare a generare energia producendo CO₂, responsabile dei cambiamenti climatici. Non c’è più spazio per il carbone, anche se conveniente economicamente, è un problema per gli effetti sul clima. È necessario agire subito per perseguire l’obiettivo di produrre energia in modo pulito, per ridurre le emissioni di gas serra in atmosfera.[12]»

Bibliografia

  1. ^ Quaderni della Direzione n.5 – elenco degli allievi dal 1813 al 1998, Pisa, Scuola Normale Superiore, 1999, p. 452.
  2. Salta a:a b (ENCarlo Rubbia – Autobiography
  3. ^ Biografia Premio Roma. Premio Internazionale alla Cultura 2001
  4. ^ Intervista per Astri e Particelle, 2009
  5. ^ Giovanni Maria Pace, RUBBIA IN CATTEDRA A PAVIA ‘È FINITO L’ISOLAMENTO’, su Archivio – la Repubblica.it, 15 settembre 1997. URL consultato il 2 gennaio 2018.
  6. ^ Francesco Bei, Via Rubbia, l’Enea commissariato, su Archivio – la Repubblica.it, 16 luglio 2005. URL consultato il 2 gennaio 2018.
  7. ^ Gian Antonio Stella, Enea: l’ingegnere fantasma bocciò Rubbia, su corriere.it, 2 agosto 2005. URL consultato il 2 gennaio 2018.
  8. ^ Il GSSI inaugura l’anno accademico alla presenza del Ministro Fioramonti, su gssi.it. URL consultato il 22 maggio 2020.
  9. ^ Nominati Abbado, Cattaneo, Piano e Rubbia senatori a vita, su quirinale.it. URL consultato il 30 agosto 2013.
  10. ^ Taglio parlamentari, Forza Italia guida la coalizione dei salva-poltrone. Firmano per il referendum pure 7 Pd, 3 M5S e due renziani, su ilfattoquotidiano.it, 18 dicembre 2019. URL consultato il 26 dicembre 2019.
  11. ^ https://www.ilfoglio.it/cambi-di-stagione/2014/11/19/news/e-se-lo-dice-carlo-rubbia-78564/
  12. ^ https://issuu.com/mondadoriscienza/docs/focus_extra_edicola.

 

 

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