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Pietro Tortorici opere didattiche

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Pietro TORTORICI (1891-1966)

(da non confondere con Paolo Tortorici – vedi scheda Picone-Tortorici)

 

 

 

 

 

Pietro Tortorici-Geometria, Palermo/Milano, Ed. Remo Sandron, 1945

Testi Universitari

PROFILO

Pietro Tortorici (Trapani2 maggio 1891 – Palermo9 aprile 1966) è stato un matematico italiano.

Dopo la laurea in matematica, conseguita all’Università di Pisa nel 1912 con una tesi in geometria differenziale[1] sotto la guida di Luigi Bianchi,[2] quale alunno pure della Scuola Normale Superiore dal 1908, si volse, dal 1915, all’insegnamento nelle scuole medie.

Dopo la partecipazione al primo conflitto mondiale, conseguì, nel 1919, anche una seconda laurea in ingegneria civile all’Università di Palermo, quindi l’abilitazione all’insegnamento, presso la Scuola Normale di Pisa, nel 1920. Nel 1922, ottenne la libera docenza in analisi matematica.

Nel 1924, vinse un concorso alla cattedra di analisi matematica dell’Accademia Navale di Livorno, ma non vi prese mai servizio, rimanendo a insegnare nei licei e negli istituti tecnici di Palermo fino al 1933, quando vinse, al contempo, un concorso alla cattedra di geometria analitica e proiettiva all’Università di Messina ed un altro alla cattedra di topografia e geodesia della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Palermo, optando per quest’ultima,[3] che la resse fino al 1960, quando fu collocato in quiescenza, indi nominato professore emerito.

Tuttavia, sempre all’Università di Palermo, tenne anche, per incarico, vari altri corsi d’insegnamento, fra cui quelli di analisi infinitesimaleanalisi superiorecalcolo delle probabilitàastronomiamisure e impianti elettricimatematiche complementari.

Tortorici è ricordato, come matematico, per i suoi studi e le sue ricerche in geometria differenziale, che iniziò a Pisa sotto la guida del suo maestro, Luigi Bianchi, che lo tenne sempre in grande considerazione.[4][5] I suoi risultati più importanti furono ottenuti, a partire dai primi anni ’20, applicando i metodi analitici della teoria delle equazioni differenziali ad argomenti e fatti geometrici, pervenendo a risultati di una certa rilevanza nella teoria delle superfici.

Dalla fine degli anni ’30 in poi, si dedicò prevalentemente allo studio e alla ricerca nel campo della geodesia teorica e delle sue applicazioni, seguendo gli insegnamenti e le linee di ricerca dei suoi maestri, Pizzetti e Mineo. Al suo attivo, ebbe circa un centinaio di pubblicazioni e lavori scientifici.

Da ricordare, infine, la sua attività didattica di insegnante prima e docente universitario poi, con la stesura di vari ed apprezzati testi e manuali su vari capitoli della matematica (geometria, analisi matematica, logicaaritmetica), nonché sulla geodesia e la topografia.

  1. ^Dal titolo “Sulle deformazioni infinitesime delle superficie e sul teorema di permutabilità”, pubblicata nei Rendiconti del Circolo Matematico di Palermo, XXXV (1913).
  2. ^ il necrologio scritto da Giovanni Sansone, citato in bibliografia [1]; cfr. pure G. Sansone, Algebristi, Analisti, Geometri Differenzialisti, Meccanici e Fisici-Matematici, ex-normalisti del periodo 1860-1929, Edizioni della Scuola Normale Superiore, Pisa, 1977, pp. 47-48, nonché quanto disponibile alla sezione Collegamenti esterni.
  3. ^Materia che, in particolare, approfondì prima a Pisa, con Paolo Pizzetti, poi a Palermo con Corradino Mineo; cfr. il necrologio scritto da Giovanni Sansone, citato in bibliografia.
  4. ^ G. Sansone, “Necrologio”, cit., p. 334.
  5. ^ pure L. Bianchi, “Sulle coppie di congruenze rettilinee stratificabili” (p. 531), Atti della R. Accademia dei Lincei. Classe di Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali, Serie V, XXXIII (1924) pp. 521-532. [2] Archiviato il 26 giugno 2018 in Internet Archive.. Tortorici curò poi alcuni volumi delle Opere di Luigi Bianchi (a cura dell’UMI e del CNR).

Bibliografia

  • Sansone, “Necrologio di Pietro Tortorici”, Bollettino dell’Unione Matematica Italiana, Serie III, 21 (3) (1966) pp. 334-335.
  • Aprile, “Necrologio”, Atti dell’Accademia delle Scienze, Lettere ed Arti di Palermo, Serie IV, XXVII (1) (1968) pp. 98-106.

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