Max Born (1882-1970)
Premio Nobel per la Fisica nel 1954
Max Born nacque l’undici dicembre del 1882 a Wroclaw (Polonia), figlio di Gustav Born, un professore di embriologia, e di Margherete Kauffmaann proveniente da una famiglia di industrali tessili, entrambi ebrei. I suoi studi li fece a Breslavia prima presso il König Wilhelm Gynnasium e successivamente presso l’università dove nel 1901 frequentò corsi di fisica, chimica, logica, filosofia, zoologia e matematica. Dal 1902 al 1903 seguì dei corsi di astronomia prima ad Heidelberg e poi a Zurig . Al ritorno a Breslavia , informato da quelli che erano stati suoi compagni di corso, della presenza a Gottinga di illustri matematici tra i quali Klein, Hilbert e Minkowski vi si trasferì per seguire soprattutto le lezioni di Hilbert e Minkowski e dell’astronomo Schwarzchild. Nel 1906 a soli 24 anni fu premiato dalla facoltà di filosofia dall’università di Gottinga per un suo studio sulla stabilità dei cavi e nastri elettrici e l’anno successivo si laureò su una tesi inerente agli stessi argomenti fonti del premio. Nel 1907 conseguì il dottorato con una tesi sull’elasticità di fili e nastri. Dopo si trasferì per sei mesi a Cambridge per seguire le lezioni di Larmor e di J.J Thomson tenute presso il Gonville e Cains College. Al suo ritorno a Breslavia lavorò con Lummer e Pringshpeim ( i fisici che avevano fatto, a Berlino, nel 1900, le misure sullo spettro del corpo nero che confermavano le ipotesi di Planck dei quanti). Nel 1905 dopo aver letto i lavori di Einstein sulla relatività ne rimase entusiasta. Nel 1909 venne invitato a Gottinga per collaborare con Minkowski il quale però morì poche settimane dopo. Successivamente Born completò e pubblicò alcuni lavori di Minkowski. Successivamente venne invitato a Chicago per tenere alcune lezioni sulla relatività. Nel 1912 ottenne un posto a Gottinga grazie ad Hilbert e lì iniziò una collaborazione con l’ungherese Von Karman sulla dinamica del reticolo cristallino. Nel 1913 sposò Hedwig Ehrenberg, figlia di un professore di legge. Nel 1914 gli venne offerto un posto a Berlino con Max Planck. Allo scoppio della prima guerra mondiale fu arruolato prima come operatore radio in aviazione e successivamente trasferito a compiti di ricerca in artiglieria. Gli anni della guerra furono difficili nonostante tutto riuscì a togliere dal servizio attivo alcuni suoi collaboratori ed alcuni dei – suoi studenti e li fece trasferire a Berlino. Nel 1919 ebbe la nomina a Francoforte di direttore dell’Istituto di fisica teorica , dove aveva come assistente Otto Stern. Due anni dopo fu chiamato a Gottinga a succedere sia come professore che come direttore dell’Istituto di fisica teorica a Peter Debye . In quegli anni Born divenne uno dei principali fisici teorici tedeschi e fornì notevoli contributi a vari settori della fisica. I suoi studi sulla dinamica dei reticoli cristallini portò contributi essenziali alla teoria dei calori specifici (1912), delle forze di coesione dei solidi (1919), dell’attività ottica naturale dei liquidi (1915), e della piro e della piezoelettricità (1922).
Tra il 1925 e il 1926 cominciò ad occuparsi di meccanica quantistica (il termine è suo) insieme al suo allievo Werner Heinsenberg e a Wolfgang Pauli e insieme elaborarono In particolare una delle formulazioni della meccanica quantistica, la cosidetta meccanica delle matrici. Nei dodici anni a Gottinga ebbe numerosi allievi tra questi Pasqual Jordan, Max Delbrük, Friedrich Hund, Maria Göppert – Mayer , Robert Oppenheimer , Victor Weisskopt e numerosi assistenti tra i quali Enrico Fermi , Gerhard Herzberg, Wolfgang Pauli, Leon Rosenfeld Edward Teller, Eugene Wigner. Nel corso della sua la permanenza a Gottinga elaborò l’interpretazione probabilistica della funzione d’onda, nota come “l’interpretazione di Copenaghen” uno dei principi chiave della meccanica quantistica che nella forma più semplice afferma che la densità di probabilità di trovare la particella in un dato punto è proporzionale al quadrato della grandezza della funzione d’onda della particella in quel punto. Si deve a Born ed Oppenheimer l’approssimazione matematica più nota nella dinamica molecolare (1927) detta approssimazione adiabatica o approssimazione di Born-Oppenheimer la quale nello specifico presume che il movimento dei nuclei atomici e degli elettroni in una molecola possa essere trattato separatamente in base al fatto che i nuclei sono molto più pesanti degli elettroni. Tale approssimazione viene usata in chimica quantistica e nella fisica della materia condensata al fine di disaccoppiare i moti dei nuclei e degli elettroni di un sistema molecolare generico. Nel 1933 fu costretto ad emigrare per le origini ebree sue e anche della moglie (anche se entrambi cristiani luterani) nel nord Italia. Successivamente fu invitato a Cambridge dove per tre anni tenne lezioni e lavorò in collaborazione con Leopold Infeld sull’elettrodinamica non lineare. Nel 1935 e 1936 passò l’inverno a Bangalore, in India e collaborò con Sir C. V. Raman e i suoi allievi e al suo ritorno fu nominato professore di filosofia naturale a Edinburgo, dove rimase fino al pensionamento nel 1953.
Nel 1939 ottenne la cittadinanza britannica e la nomina a membro della Royal Society di Londra . Dopo aver collaborato anche intensamente con Einstein (dal quale era rimasto affascinato dal momento in cui che aveva letto i suoi lavori sulla relatività) e aver dato molti contributi importanti alla fisica atomica e molecolare, gli fu assegnato nel 1954 il premio Nobel per la fisica. Grande fu la considerazione che Einstein ebbe della sua persona e non a caso fu a lui che indirizzò la lettera contenente la famosa frase “ Dio non gioca a dadi con il mondo! “ . Ulteriori sue ricerche riguardano la teoria cinetica dei fluidi. Tra le sue 360 pubblicazioni ricordiamo alcune sue opere quali: Elementare Quantenmechanik con Jordan, 1930 Atomic Physics (1935), Natural Philosophy of cause and chance (1949), Einstein’s Theory and Relativity, (traduzione italiana: La sintesi einsteiniana, Boringhieri, Torino,1969) The Born- Einstein Letters (traduzione italiana Scienza e vita, Einaudi , Torino, 1973). Il 5 gennaio del 1970 morì nella città di Gottinga.