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Francesco Speranza

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Francesco Speranza

cfr. C.Marchini, ricordo di F.Speranza, con annesso elenco pubblicazioni.

Profilo di F. Speranza di Franco Eugeni

Francesco Speranza (Milano, 4 ottobre 1932 – Parma, 19 dicembre 1998) . Si laureò in matematica all’Università di Pavia nel 1954 (22 anni) come alunno del Collegio Ghisleri. Dal 1954 al 1958 è assistente incaricato nell’università di Bologna alla Cattedra del prof. Mario Villa, in questa università fu assistente ordinario e professore incaricato nei corsi di Geometria analitica e di Geometria proiettiva fino al 1967 . Dopo una breve esperienza a Messina, dove ebbe come allievo Mario Gionfriddo, che dopo di lui creò una scuola di Teoria dei grafi a Catania. Speranza  dal 1969 è stato professore di Geometria e poi di Matematiche complementari all’Università di Parma.

Dagli anni ’70 si è occupato particolarmente di didattica della matematica, scrivendo libri di testo scolastici e opere divulgative. Negli anni ’80 cominciò ad interessarsi di epistemologia della matematica, e nel 1989 costituì il “Gruppo Nazionale di Epistemologia della Matematica”, che organizzò per diversi anni, con cadenza semestrale, incontri di studio sui temi della filosofia, della storia e dei fondamenti della matematica.

Francesco Speranza è stato membro di diverse associazioni scientifiche, tra cui la Commissione Scientifica della Unione Matematica Italiana e la Commissione Italiana per l’Insegnamento della Matematica. Ha fatto parte del consiglio direttivo della Società Italiana di Logica e Filosofia delle Scienze (SILFS). Francesco Speranza ha pubblicato numerosi libri ed articoli scientifici, per il mondo della didattica e della critica dei fondamenti. Tra essi si possono citare:

  • Relazioni e strutture, collana Matematica Moderna, Zanichelli, Bologna, 1971
  • Il linguaggio della matematica, testo di insegnamento per le scuole superiori, Zanichelli, 1979
  • Matematica per gli insegnanti di matematica, Zanichelli, Bologna, 1983
  • La matematica e la sua storia. Alcuni esempi per spunti didattici, con Bruno D’Amore, ed. Franco Angeli, 1995.
  • Scritti di Epistemologia della Matematica, ed. Pitagora, Bologna, 1997.
  • Appello all’ermeneutica, Quaderni di ricerca in didattica, n. 8, Palermo, 1999.

(torna a Lo sviluppo della didattica della matematica in Italia)

Insieme ad Alba Rossi Dell’Acqua ha scritto per l’editore Zanichelli una serie di testi per le scuole medie superiori:

  • Matematica 1 – per il biennio delle scuole medie superiori (1971, pp. X – 286)
  • Matematica 2 – per il biennio delle scuole medie superiori (1971, pp. VIII – 304)
  • Matematica 3 – per il 1º anno del triennio delle scuole medie superiori (1972, pp. VIII – 362)
  • Matematica 4 – per il 2º anno del triennio delle scuole medie superiori (1973, pp. VIII – 342)
  • Matematica 5 – per il 3º anno del triennio delle scuole medie superiori (1974, pp. VIII – 423)

Ricordo personale di Franco Eugeni. Quando nel Settembre 1961 mi trasferii dall’Università di Pisa a quella di Bologna uno dei primi professori che notai fu proprio Francesco Speranza. Feci con lui l’esame di Geometria 2°, fu membro della Commissione degli esami pre-laurea nella quale ebbe molta considerazione per me, al punto tale da segnalarmi al prof. Vaona di Modena, che cercava un assistente. Mi seguì per la Tesi di Laurea e presentò le mie due prime pubblicazioni sulle Trasformazioni puntuali.   Divenuto Assistente presso la Cattedra di Geometria di Guido Vaona, a Modena,quando ero a Bologna  frequentavo il collega Romolo Musti, assistente di Geometria a Bologna. Da Romolo seppi molte cose: Speranza era daltonico e non guidava la macchina, aveva una memoria prodigiosa per numeri d telefono, indirizzi e tante altre piccole  cose.

Speranza era una persona essenzialmente simpatico e distaccato. Ricordo un incontro a Mantova, organizzato da Fabio Mercanti del Politecnico di Milano, per la locale Mathesis. Relatori: Giulio Giorello, Francesco Speranza ed io stesso. Fu una giornata simpatica ed interessante.

Frequentai Speranza nei vari direttivi e convegni Mathesis. Partecipai ai due Convegni per i suoi 60 anni e per i suoi 65 anni. L’ultima volta che l’ho visto fu in una riunione dell’UMI, nella quale si arrabbiò molto, ed io lo presi per un braccio,cercando di portarlo, fuori per farlo calmare – ero preoccupato che gli potesse far male quella rabbia. Purtroppo qualche mese dopo ci lasciò per sempre. 

Il Convegno per i suoi 60 anni (vai all’indice del volume)

 

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